La riunione di condominio
Una “semplice” riunione di condominio a Madrid in cui si discute della sostituzione dell’ascensore.
Domenica 19 ottobre
ore 18 e 21
20-21-22 ottobre ore 21
Madrid. Nell’appartamento di Alberto si sta svolgendo una riunione di condominio come tante altre. L’unico punto all’ordine del giorno è la sostituzione dell’ascensore. Il preventivo di spesa mette d’accordo e viene approvato all’unanimità. Nel momento in cui tutti si alzano per andarsene, Alberto annuncia che finalmente c’è un nuovo affittuario per il suo appartamento. Si tratta di Joaquín, un suo collega di lavoro con problemi di salute mentale che ha trovato l’impiego tramite un programma di reinserimento sociale. La notizia scatena le reazioni più diverse tra i vicini. C’è chi rifiuta la sua presenza come Fernando, un ex tassista dalle idee reazionarie. Chi invece, come Nuria, accusa gli altri di avere dei pregiudizi nei confronti del nuovo arrivato e coglie l’occasione per dire a tutti di essere affetta da schizofrenia paranoide. La situazione così degenera con rapidità e smaschera l’intolleranza che si nasconde dietro la facciata del perbenismo.
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Tutto in una stanza. C’è una commedia francese del 2002 di Rémi Waterhouseche ha diversi punti in comune con La riunione di condominio nel modo in cui smaschera le contraddizioni dei personaggi. Ha quasi lo stesso titolo (manca solo l’articolo iniziale) ed è interpretata, tra gli altri, da Jean-Pierre Darroussin, Irène Jacob e Guillaume Canet. Come in quel film, anche questa versione spagnola punta prima di tutto sulla recitazione collettiva degli attori, amplifica un cinema di parola per esasperare i conflitti e affronta di petto i pregiudizi e le paure della società di oggi.
Ci sono soprattutto due inquadrature rivelatrici. La prima è quasi una foto d’insieme dove manca solo il padrone di casa. Nella seconda invece i vicini sono separati in due gruppi. Potrebbero essere soggettive deformate di Alberto. Oppure piani fissi che, in momenti diversi, segnano delle decisive tappe narrative del film. Da qui La riunione di condominio si differenzia soprattutto da un cinema d’impostazione teatrale a cui può essere accostato soprattutto nei movimenti dei personaggi in un unico spazio e nel modo in cui si ripete una situazione come quella della corrente che salta.
Santiago Requejo, regista spagnolo al terzo lungometraggio dopo Abuelos del 2019 e No puedo vivir sin ti del 2024 (disponibile su Netflix in più di venti paesi che ha anche raggiunto il primo posto nella top 10 dei film non in lingua inglese), esaspera infatti i diversi contrasti tra i protagonisti soprattutto negli scontri tra due personaggi, come quello tra Fernando e Lucas, il più giovane tra gli inquilini che è accusato di essere ‘figlio di papà’.
Di ognuno di loro il cineasta, anche sceneggiatore, oltre al modo di pensare, rivela anche i segreti personali più nascosti o dolorosi. Ci sono dei momenti più riusciti, soprattutto quello in cui Nuria (incisiva l’interpretazione di Clara Lago) mette a nudo la propria condizione davanti ai vicini mostrando la scatola di “Olanzapina” che prende per il trattamento della sua schizofrenia. Si tratta di una scena drammaticamente incalzante, che crea anche un leggero squilibrio ma funziona proprio per il fatto che riesce a smuovere La riunione di condominiodalle zone stagnanti di una satira sociale che procede senza particolari scossoni.