Il faraone, il selvaggio e la principessa
Domenica 14 gennaio
ore 16
Sullo sfondo di un’architettura industriale, o di un cantiere edile, un gruppo di persone in pausa, riparato come in una caverna platoniana, chiede a gran voce alla statuaria narratrice di raccontare una storia. Lei raccoglie i loro desideri e ne racconta tre, ambientate in tre epoche e in tre luoghi diversi. Quella di Tanwekaman, che, dal Kush di tremila anni fa, parte alla conquista pacifica dell’Egitto, per diventare faraone e poter sposare la bella Nasalsa, soddisfacendo la richiesta impossibile della regina sua madre. Quella del figlio di un severo sovrano nella Francia del Medioevo, che libera un prigioniero e per questo viene condannato a morte, ma, graziato come Biancaneve dal guardiacaccia, vive come un selvaggio nella foresta, rubando ai ricchi per dare ai poveri. E quella del principe spodestato che impara a friggere frittelle, nella Turchia del diciottesimo secolo, e con quelle arriva al cuore della principessa delle rose, che di principi ne non ne vuol sentir parlare ma di avventure non vede l’ora.