La vita che verrà
Martedì 17 agosto
Giovedì 19 agosto
Venerdì 20 agosto
ore 21,00
Sandra se ne va di casa, con le sue due bambine, il giorno che suo marito scopre che stava mettendo da parte dei soldi per farlo. Quel giorno lui la prende a calci e pugni, le tira i capelli, la butta a terra e le rompe una mano. Dopodiché, l’uomo continua a vedere le figlie nei weekend, ma Sandra è una donna intelligente e, anche se lui la incalza, si tiene alla larga. Poi, un giorno, tra un lavoro di fatica e un altro, mentre cerca un alloggio che non trova, Sandra vede il video di un uomo che si è costruito una casa da solo, ad un costo molto contenuto, e comincia a pensare di fare lo stesso.
Sandra si mette in tasca l’amore e la nostalgia, nel senso che se li porta appresso, ma non apre più quella tasca, non spera di cambiare il suo uomo e non è disposta a correre nessun altro rischio. Naturalmente la tensione è sempre alta, il pericolo sempre in agguato, perché non ci si libera facilmente da chi pretende di possedere un’altra persona, ma Herself punta tutto sul concetto di costruzione, incidenti di percorso compresi, anziché sulla cronaca di una demolizione. La casa è allora l’immagine al contempo più concreta e più metaforica dell’impresa di ricostruzione di una vita: dalla necessaria solidità delle fondamenta, al fatto che richiede un lavoro di squadra, alla destinazione finale, che porta con sé l’idea di famiglia e l’impegno a proteggere tale idea.